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Olympus Pen E-P5

Olympus Pen E-P5

Una macchina uscita nel lontano 2013, con sei lunghi anni alle spalle, che però al giusto prezzo vale ancora la pena prendere come secondo corpo, come macchina da tutti i giorni o per fare street, suo campo di battaglia. Piccola e leggera fuori, sorprendente dentro, occhio però alle usate! Ma andiamo con ordine...

Piccola premessa, in questi articoli scrivo delle piccole "recensioni" di alcune mirrorless Olympus e delle lenti che uso, non aspettatevi una dettagliata recensione con gamma dinamica, resa del sensore ed altri tecnicismi, se vi interessano queste cose in internet ne trovate un milione e, soprattutto, di persone più competenti di me. Le mie saranno opinioni personali sull'utilizzo di macchine e lenti, su cosa mi piace e cosa meno.

Iniziamo con un pò di storia, la Pen E-P5 è la "nipotina" della capostipite delle mirrorless Olympus, la storia del micro 4/3 della casa giapponese ha infatti inizio dieci anni fa, nel 2009, con la Pen E-P1 sostituita dopo pochi mesi dalla E-P2, unica differenza l'aggiunta sulla seconda di un connettore sotto alla slitta del flash per attaccare un mirino opzionale. Le Pen infatti sono da sempre senze mirino (ad esclusione della Pen F) per mantenere ridotti dimensione e peso, si scatta guardando nello schermo ma in caso di necessità ci si può collegare un mirino digitale esterno.
Le prime due E-P danno vita a due serie di successo per Olympus, quella delle E-PL, le Pen economiche ed entry level (2010 E-PL1), e quella delle OM-D, le professionali di casa con forma da reflex analogica e mirino integrato (2012 E-M5). Negli anni queste due serie costruiscono il listino di Olympus, attualmente infatti ci sono quattro OM-D (M10, M5, M1 ed M1X e due Pen (E-PL9 ed E-PL8). E le Pen E-P?

La serie che ha dato inizio a tutto ha avuto solo due eredi, la E-P3 nel 2011 ed appunto la E-P5 nel 2013, il motivo non è chiaro ma probabilmente la colpa è proprio di quest'ultima che si era spinta troppo in là finendo per complicare le strategie di marketing ed è anche il motivo per cui è una macchina che merita ancora attenzioni. La E-P5 infatti è uscita lo stesso anno dell'M1, un anno dopo la M5, ed in comparto tecnico non aveva molto da invidiare a nessuna delle due, anzi, se in qualcosa doveva cedere alla M1 allo stesso tempo riusciva in alcuni comparti a battere la M5!

Ma veniamo ad oggi, rispetto alle O-MD non è tropicalizzata e non  ha il mirino ottico (che si può collegare come accessorio esterno) ma in pratica vi trovate in mano una M1 prima serie in miniatura. Tutt'ora, a distanza di anni, la E-P5 rimane la migliore Olympus se si rapportano dimensioni e peso con resa e funzionalità, una piccola bomba insomma! E' piccola e leggera, con un 14-42 ez o un fisso ha più o meno le dimensioni di una piccola bridge e sta tranquillamente nella tasca della giacca, ma ha tutto quello che serve sia in ergonomia che in funzionalità.
Peso e dimensioni ridotte infatti non ci impediscono di avere una doppia ghiera di comando, una levetta per raddoppiare le funzioni delle ghiere, un tasto funzione personalizzabile ed un tasto dedicato allo zoom oltre ai classici comandi di quasi tutte le fotocamere. C'è persino spazio per un piccolo flash pop-up da usare in emergenza!
Anche il comparto software è di livello, l'interfaccia è già quella delle ultime Olympus ed anche le funzioni fondamentali ci sono tutte, compresi gli aiuti per la messa a fuoco manuale come lo zoom ed il focus peaking. 

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La resa dei file e dei colori è la solita delle Olympus, grazie anche al sensore da 16 megapixel della prima M1 con già la stabilizazione su 5 assi, soddisfacente praticamente in tutte le situazioni e con colori che spesso non necessiterebbero nemmeno di una post produzione. Insomma un corpo macchina che, nonostante l'età, vi permette di fare grandi foto senza dover rimpiangere di non aver per le mani l'ultimissima uscita.

Ovviamente la E-P5 è fuori produzione ma in qualche caso si riesce ancora a trovare nuova fiammante sui 300-350€, usata da negozio, con garanzia di un anno sull'usato, viene intorno ai 250€, mentre da privato potreste trovarla a qualcosa di meno. Attenzione, soprattutto se la prendete da un privato, alle due ghiere di comando, provatela o fatevene garantire il funzionamento, alcuni modelli infatti soffrono di un difetto chiamato "skip dial" che porta la macchina a non sentire tutte le rotazioni che fate con la ghiera. Per fare un esempio pratico, state riguardando le foto fatte facendole scorre con una delle chiere, la fate girare di 5 click ma scorrono solo tre foto, due click vanno a vuoto.
Questo difetto è conosciuto e nel caso di macchina in garanzia la riparazione è gratuita, ma senza garanzia vi costerà 153€ più spese di spedizione (Listino Polyphoto 2019), quindi attenzione.

Per concludere, nonostante abbia un M5 MkII ed una Pen F la E-P5 è di fatto la macchina che uso di più, ce l'ho sempre con me tutti i giorni (grazie a dimensioni e peso), è la macchina che preferisco per fare street (grazie allo schermo tiltabile) ed è il mio secondo corpo in qualsiasi uscita fotografica, di solito con montato un grandangolo od un fisheye, ma in alcuni casi persino col 40-150 Pro! Sì non è proprio il suo campo ideale ma aiutandosi con la mano sinistra che sorregge la lente vi assicuro che si possono fare ottime foto come ad esempio questa o quest'altra.

LE TRE COSE PER CUI LA CONSIGLIO
- Costruzione, dimensioni e peso.
- Schermo tiltabile.
- Ha tutto le funzioni fondamentali di una nuova macchina ad un prezzo contenuto.

LE TRE COSE PER CUI LA SCONSIGLIO
- Ogni tanto il flash si apre accidentalmente senza volerlo.
- Il problema dello "skip dial" di cui ho parlato sopra.
- Sinceramente non riesco a trovare altro, soprattutto su una macchina di sei anni fa.

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Classe '78, Varesino e Ducatista.

Appassionato di motori, fotografia, tecnologia, Lego, videogiochi, fumetti, film, serie tv...

Nostalgico degli ineguagliabili anni 80.

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